Ombre scure tra le scogliere nere

Quest per Gilrean, Leah e Almaril

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  1. Hellionor
     
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    « Aster Shadow »

    6043m5xrj11l7o

    246ja4o

    Aster stava sgranocchiando delle noccioline, lanciandole in aria e afferrandole al volo tra i suoi denti affilati da Drago, anche se non era decisamente il momento di sgranocchiare noccioline, per di più lanciandole in aria e afferrandole al volo tra i denti.
    “Signore, insomma!” lo rimproverò un membro della Gilda delle Ombre della Notte, scostandosi il cappuccio nero dal volto e cercando di attirare l’attenzione del suo superiore. “La situazione non va sottovalutata!”
    “Mh?” fece Aster, quasi cadendo dalla sedia per compiere un recupero di nocciolina più difficile degli altri.
    “Signore!” esclamò l’uomo, in bilico tra l’isteria e l’esasperato divertimento.
    “Ah, Jeremy” disse il Drago Nero che, finiti i suoi stuzzichini, parve accorgersi solo in quel momento che il suo vice gli stava urlando contro. “Stavi dicendo qualcosa?”
    “Sissignore: ha presente le nere scogliere di Meridies? Ebbene, tra le grotte e i labirinti naturali di quelle pareti rocciose pare che alcuni degli uomini che ho mandato in ricognizione abbiano perduto la strada. Sono partiti tre giorni fa e non sono ancora tornati. Se ricorda, le avevo già parlato delle voci che ultimamente giravano su quei luoghi e della sospettata presenza di creature delle tenebre ad aggirarsi all’ombra delle scogliere, ma lei non mi da mai retta! E io, illuso, che ancora ci provo…ma mai una volta che mi dia la soddisfazione di starmi a sentire! Eppure, che mi venga un colpo se io non gliel’avevo detto! Però, certo...”
    “Aspetta, aspetta, aspetta!” lo interruppe Aster, alzando entrambi le mani. “Si può sapere di cosa stai parlando?”
    “Delle tenebre che si aggirano tra le scogliere di Meridies!”
    “E perché non l’hai detto subito?!”
    “Ma io…”
    “Bah, non importa! Mandami a chiamare la prima squadra: è una missione per veterani, non certo per novizi!”
    “Tutta la prima squadra è in missione nelle piane laviche, signore…ce li ha spediti lei, precisamente ieri”
    “Co…tutta la prima squadra?!”
    “Sissignore. E anche la seconda e la terza sono impegnate: rimangono solo i novizi della quarta”
    “…maledizione”
    Aster sospirò, ripromettendosi di stare più attento in futuro –anche se se lo riprometteva sempre, ma alla fine non lo faceva mai.
    “In questo caso…portami carta e penna: non manderò di sicuro a morte certa quei poveri ragazzi, ma non posso nemmeno ignorare questa faccenda. Potrebbero esserci in gioco le vite dei nostri compagni! Non c'è un minuto da perdere! Carta e penna, su, svelto!”
    Jeremy uscì di corsa e ritornò qualche minuto dopo con un calamaio e della carta per i messaggi ufficiali, con tanto di sigillo con inciso sopra il marchio della Gilda. Li porse a Aster, che iniziò a scrivere con quella sua calligrafia tutta boccoli e ricciolini.
    “Se posso chiedere, che cosa sta facendo?” domandò Jeremy, curioso.
    “Scrivo una lettera…ora la chiudo…e la imbusto” rispose Aster, compiendo nel frattempo i gesti che aveva descritto. Poi porse la busta e un foglietto al suo secondo. “Saresti così gentile da farne fare una decine di copie e mandarle agli indirizzi scritti lì sopra?”
    “Sì, ma…”
    “Orsù, non abbiamo tutto il giorno! Ogni minuto che passa potrebbe essere l’ultimo per i nostri compagni scomparsi! Scattare, scattare!”
    Jeremy uscì di corsa per una seconda volta; ritrovandosi finalmente da solo, Aster estrasse dal cassetto della sua scrivania una delle buste di noccioline di scorta e la aprì.
    “Spero solo che qualcuno di loro risponda alla mia richiesta” si disse, passando in mentale rassegna le persone –conoscenti e non– a cui si era rivolto perché andassero a cercare i suoi compagni dispersi e affrontassero, se necessario, le tenebre che minacciavano la pace di Meridies.
    “Oh bé!” borbottò poi, abbandonandosi sullo schienale della sedia. “Nel frattempo…”
    Lanciando una nocciolina, la afferrò al volo tra i suoi denti aguzzi.

    QePs4



    Edited by Hellionor - 7/5/2013, 20:42
     
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  2. Zeframh
     
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    « Gilrean Berìn »

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    gb
    La lettera da parte di un certo Aster Shadow, Capo-Gilda delle Ombre della Notte, arrivò inaspettata.
    "Leah, vieni subito a vedere!" disse Gilrean seduto dietro la sua scrivania. Su questa era appoggiato la lettera.
    Con qualche saltello, l'Angelo del Tempo Futuro arrivò presso il giovane che ancora fissava la lettera con stupore. "Che succede?" chiese Leah. "Aster Shadow ci ha appena convocati alla sede della Gilda delle Ombre della Notte" disse Gilrean continuando a fissare la lettera.
    "Dici sul serio?!" disse Leah prendendo in mano questa e leggendola. La lesse una seconda volta per controllare meglio cosa c'era scritto. "Dobbiamo partire subito" disse infine il ragazzo alzandosi dalla sedia. Raccattò alcune cose tra cui provviste, vestiti, alcune armi e tutto ciò che serviva per sopravvivere all'aperto.

    ***



    Partirono la stessa mattina, e arrivarono un'ora dopo pranzo alla sede delle Ombre della Notte. *Chi sarà il nostro compagno* pensava il ragazzo entrando nella Gilda.
    Subito vide Aster e gli porse la mano. "Scusi il ritardo, ci dica cosa è successo" disse infine il ragazzo.

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    Edited by Zeframh - 12/5/2013, 11:47
     
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  3. Irarn
     
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    «Almaril Ethradar»

    8-1

    Almaril stava leggendo un vecchio tomo, seduto sulla poltrona di fronte al caminetto nel soggiorno della Magione del Capricorno, quando sentì picchiare al vetro istoriato di una delle finestre circolari sulle pareti della stanza. Si alzò, posò il libro e socchiuse la finestra, incuriosito. Poteva trattarsi di uno scherzo dei bambini di Aetherius, ma... fu sorpreso nel vedere un piccione viaggiatore con un messaggio legato alla zampa. Afferrò l'animale, che iniziò a dibattersi, irritato, sfilò il messaggio e offrì al colombo una ciotolina di semi; l'animale iniziò a divorarli avidamente, posato sul tavolo del salotto.
    Almaril sciolse il laccio che legava il pezzetto di pergamena e lesse: si trattava di un messaggio da Aster Shadow, direttore della famosa Gilda delle Ombre. Rimase stupito nello scoprire che il celebre eroe aveva chiesto espressamente di lui. Insieme ad altri compagni, avrebbe dovuto raggiungere al più presto la sede della confraternita per ricevere una missione dal comandante Shadow.
    Rimase a riflettere qualche minuto. Era da quando il suo giardino era stato distrutto che non si muoveva dalla Magione, non voleva più vedere il mondo esterno. Il suo cuore si era infranto, tutte le sue poche speranze erano state abbattute. Non era il momento adatto per intraprendere una missione. Inoltre, tutti i compiti che gli erano stati offerti li aveva svolti da solo, senza altri compagni. Temeva di essere giudicato inferiore... non se la sentiva di accettare.
    Iniziò a scrivere: "Egregio comandante Shadow, mi duole informarvi di non poter accettare il vostro invito. Non posso aiutare voi e la Gilda perchè...". Non voleva mentire. Non gli era mai piaciuto raccontare menzogne, ma non poteva certamente raccontare tutto ciò che gli era successo solo per rifiutare uno stupido invito di un totale sconosciuto...
    Non poteva accettare. Non poteva sopportare altra morte, altra distruzione... Il suo giardino era stato distrutto. A miglia di distanza, nella pianura devastata, il fuoco magico bruciava ancora sui resti del suo pesco, ormai ridotto a polvere nell'aria.
    Un pensiero folgorò la sua mente. " Se non accettassi altri potrebbero soffrire ciò che ho sofferto io." Forse Aster Shadow l'aveva chiamato per impedire che altri daimones soffrissero. Forse era una missione importante. E se, per colpa della sua assenza, anche i piccoli paradisi di altri daimones fossero stati distrutti? Non poteva sopportare il peso di questo dubbio.
    Infilò armatura e cinturone, prese la spada d'acciaio a due mani, il pugnale e la bisaccia con le provviste e si incamminò. Uscito di casa, entrò nella stalla, sello Arta, la sua puledra nera come la notte, la accarezzò e partì al galoppo verso la sede della Gilda.

    Entrò nel palazzo e si trovò in una sala insieme... insieme a Gilrean, il Lupo che aveva conosciuto al Tempio delle Promesse! Non aveva mai sperato di incontrarlo di nuovo. Fu felice di vederlo: quel Lupo gli stava molto simpatico, era forse il suo unico amico.
    Rimase fermo, in attesa che Aster Shadow comunicasse la missione.

    8-1



    Edited by †Cheshire† - 10/5/2013, 18:36
     
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  4. Hellionor
     
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    « Aster Shadow »

    6043m5xrj11l7o

    246ja4o
    Gli unici a rispondere alla sua richiesta d’aiuto furono un giovane lupo dei Berin, accompagnato da una ragazza che Aster capì essere il suo angelo, e un’aquila degli Ethradar. Quando Jeremy annunciò i tre ospiti il capo-Gilda si affrettò a nascondere le sue noccioline sotto una pila di fogli e ad assumere un’espressione seria che non gli apparteneva. Si schiarì la voce e disse:
    “Avanti”
    Il primo a entrare fu il lupo, che gli tese una mano.
    “Scusi il ritardo” esordì. “Ci dica cosa è successo”
    “Sei un giovincello che non perde tempo, vedo” commentò Aster, ignorando la mano che gli veniva tesa e invitando i tre a sedere nelle poltrone di pelle nere accanto alla sua scrivania. Il ragazzo parve un po’ risentito che il suo gesto di presentazione fosse stato vano: non poteva sapere che il Drago Nero odiava che il suo spazio personale venisse violato ed era più o meno da un secolo che non entrava direttamente in contatto fisico con un’altra persona –e l’ultima volta, comunque, si era trattato di un errore: inciampando, era caduto addosso a quello che ora era il suo braccio destro, Jeremy. Da allora si era sempre guardato bene dall’avvicinarsi troppo ad anima viva o morta che fosse.
    In ogni caso, fece accomodare i suoi ospiti e si rivolse loro con queste parole:
    “Vi ringrazio di essere venuti: non avete idea dell’aiuto che ci state dando. E’ insolito che la nostra Gilda chieda aiuto a membri esterni, ma si tratta di una situazione d’emergenza. Diversi giorni fa una squadra di ricognizione si avventurata tra le nere scogliere di Meridies e non è ancora rientrata: temiamo che sia caduta vittima di un agguato delle tenebre che si dice si aggirino da quelle parti. Avrei mandato i miei uomini a risolvere la situazione, ma sono tutti in missione…e personalmente non posso intervenire, perché chiunque potrebbe prendere di mira la nostra base se sapesse che non solo è priva dei suoi migliori membri, ma persino del capo. Da qui la mia richiesta: ho bisogno che voi andiate a Meridies e vi avventuriate sulle scogliere in cerca dei miei uomini...e senza mai abbassare la guardia, perché le tenebre potrebbero essere in agguato ovunque”
    Concluso il suo discorso, Aster congedò velocemente i tre ospiti e, rimasto solo con Jeremy, trasse un lungo, lunghissimo sospiro di sollievo.
    “Non sono abituato a parlare così a lungo…tantomeno con estranei!” si lamentò, stiracchiandosi come dopo una lunga camminata o addirittura una faticosa battaglia. “Non ricordavo che fosse così faticoso avere a che fare con il mondo esterno!”
    “Forse dovrebbe uscire di più…”
    “Non ci penso neanche!”
    Jeremy scosse la testa, un po’ divertito e un po’ esasperato dallo strano carattere del suo superiore, che nel frattempo era tornato alle sue amate noccioline.

    QePs4

     
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  5. Zeframh
     
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    « Gilrean Berìn »

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    gb
    Gilrean ritrasse subito la mano non appena si accorse che il Capo-Gilda non gliela avrebbe stretta.
    Con lui c'era pure l'aquila, conosciuto nel tempio qualche giorno prima. *Bene...* pensò Gilrean scambiandogli un saluto con gli occhi.
    Aster Shadow spiegò la missione che i tre dovevano intraprendere. Sarebbe stata difficile, però Girlean era ottimista e chissà... forse l'Aquila aveva qualche asso nella maschera.
    "Accetto la missione" disse Girlean per poi aspettare Armaril alla porta.
    Stendendo le mani disse al ragazzo: "Salve, spero che possiamo lavorare di squadra in questa missione così complicata. Io direi di mettersi subito in viaggio."

    ***


    Viaggiarono alcune ore, poi quando scese la notte, prese la parola Gilrean. "Io direi di accamparci qui per la notte. Non è sicuro proseguire" disse il Lupo, poi continuò " Leah, visto che è un angelo, sorveglierà mentre a turno uno di noi dorme. Io penso ad accendere il fuoco" disse cercando della legna per poi mettersi ad accendere un fuocarello.

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    Edited by Zeframh - 20/5/2013, 20:07
     
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  6. Irarn
     
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    «Almaril Ethradar»

    8-1

    Ascoltate le parole del comandante Aster, Almaril si rese conto di aver fatto bene a decidere di rispondere all'invito. Si trattava davvero di una missione importante, da cui poteva dipendere la salvezza di molte vite innocenti. Eppure, sentiva dentro di sè un desiderio ardente, che cresceva sempre di più... Non voleva più usare armi. Le armi avevano distrutto il suo luogo segreto, il suo pesco, e lo avevano, nel corso della sua vita, privato di tutto ciò che per lui era prezioso. Inoltre, era sicuro che, se, nel corso della missione, si fosse verificato un evento così devastante come la distruzione del suo giardino protetto, non sarebbe riuscito a sopravvivere. Sarebbe rimasto per sempre ferito nel profondo. Non poteva più assistere ad atrocità del genere, soprattutto ora, che era ancora debole da ciò che gli era capitato.
    I dubbi lo assalivano: una parte di lui, quella forse più egoista, si preoccupava solo dei suoi sentimenti, voleva imperdirgli di andare, l'altra, invece, lo costringeva a reagire, a superare l'accaduto. Se non fosse riuscito ora ad andare avanti, non l'avrebbe più potuto fare. Si sarebbe chiuso per sempre nel suo guscio, nella sua magione, a piangersi addosso in continuazione per la distruzione del giardino. Non poteva farlo. Dalla sua decisione dipendevano le vite di molti deboli e innocenti. Avrebbe combattuto, d'ora in poi. Avrebbe reagito ad ogni costo per impedire che altri soffrissero ciò che aveva sofferto lui.
    - Accetto la missione -disse con voce decisa.

    Si accamparono nel punto che aveva proposto Gilrean. Almaril si sedette di fronte al caldo fuocherello, sfregandosi le mani. Brezze fresche si agitavano tra gli alberi, lo facevano rabbrividire nella notte. Chissà cosa poteva nascondersi nelle tenebre, respinte a stento dalla luce di quella fiamma così debole... Delle creature oscure, delle creature crudeli... Non l'avrebbe mai ammesso, ma aveva davvero paura di tutto ciò. In momenti come quello, le terrificanti leggende delle vecchie balie gli riafforavano nella mente, facendolo voltare ad ogni rumore notturno.
    Rise di se stesso: era davvero diventato così codardo dopo quello che era successo?
    Si strinse nel mantello, per proteggersi dalle gelide dita artigliate del vento e aspettò che uno dei suoi compagni prendesse la parola.

    8-1



    Edited by Zeframh - 20/5/2013, 19:47
     
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  7. Hellionor
     
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    « Demone »

    pdGyN

    2uynfrp
    Il Demone Cigno si guardava intorno con attenzione mista a rabbia. Attenzione, perché il suo capo gli aveva chiesto di fare la guardia al percorso che portava alle scogliere nere; rabbia, perché sentiva che le sue capacità erano grandemente sottovalutate. Fare la guardia, dopotutto, era un compito ingrato.
    “Maledizione...quando tornerò mi sentiranno...lui e quel suo angelo dannato!”
    Mentre pensava questo, avvertì delle voci poco distanti dal cespuglio in cui si era accovacciato in forma umana; si affrettò ad assumere le sembianze di un grande cigno bianco, per poi sporgersi verso il sentiero da cui aveva sentito provenire quelle voci sconosciute.
    “Io direi di accamparci qui per la notte” stava dicendo un ragazzo con i capelli biancastri. “Non è sicuro proseguire”
    Abbandonando il sentiero e avvicinandosi pericolosamente al nascondiglio del Demone, il giovane iniziò a raccogliere dei legnetti.
    “Leah, visto che è un angelo, sorveglierà mentre a turno uno di noi dorme” proseguì. “Io penso ad accendere il fuoco”
    Fece come aveva detto, mentre i suoi due compagni di viaggio -una ragazza, che a quanto era stato detto doveva essere un angelo, e un altro giovane dall'aria malinconica- lo raggiungevano e si sedevano a terra, dalle parti opposte del fuoco neonato.
    Silenziosamente, il Demone indietreggiò e tornò ad assumere forma umana. Corse via, attento a non farsi scoprire: sarebbe tornato alle scogliere per annunciare l'imminente arrivo di tre estranei e il suo capo avrebbe di certo organizzato loro un adeguato benvenuto.

     
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  8. Zeframh
     
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    « Gilrean Berìn »

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    L'Aquila rimase zitta per tutto il tempo in cui Girlean accese il fuoco. Finito di accenderlo si sedette di fronte a lui mentre Leah si arrampicava su un grande gruppo di massi per poter osservare meglio intorno. "Mi devo ancora scusare per come ti ho trattato al Tempio. Non amo parlare del mio passato" disse Gilrean rompere il ghiaccio. "Ora ci aspetta una dura missione, non lo nascondo, e non vorrei sembrarti troppo spietato, ma quando ho un obbiettivo lo raggiungo in tutti i modi" disse poi alzando gli occhi verso l'Angelo che si trovava sulle rocce.

    Aspettò di sentire una risposta da parte del nuovo compagno di avventura finchè Leah urlò: "Gilrean! Un movimento tra quei alberi! Non so cosa sia ma si sta allontanando velocemente!".
    Subito Gilrean si alzò e si girò verso il luogo che gli aveva indicato l'angelo. Proiettando l'energia magica la fece fluire tra le vene fino a farla arrivare alle mani dove "Sparò" Spirito di Ghiaccio. (-900)

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    Gilrean Berìn
    PV: 1105
    Abilità: Spirito di Ghiaccio (-900)
    Armi (visto che ha un'armeria potenziata dovrei avere 5 armi in più... Silvia non le ha scelte intanto metto solo la spada semplice):
    Spada Semplice (-500)
     
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  9. Irarn
     
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    «Almaril Ethradar»

    8-1

    Almaril apprezzò sinceramente le scuse di Gilrean, ma, secondo lui, il Lupo non doveva scusarsi di nulla: quel giorno al Tempio era stato uno dei più sereni della sua vita, il giorno in cui aveva incontrato un amico. Forse, però, questo amico non si rendeva ancora conto di come fosse simpatico a una malinconica Aquila come lui... In effetti, non aveva ancora capito come avesse stretto amicizia con quel daimon: l'unica cosa che sapeva era che la presenza di Gilrean lo rassicurava, senza motivo...
    Perso in queste riflessioni, lo sguardo attirato dalle scintille cremisi che scricchiolavano davanti a lui e si innalzavano dal piacevole fuocherello, non si rese conto delle parole del Lupo e del suo Angelo, che, a quanto pareva, si chiamava Leah.
    -... si sta allontanando velocemente!- furono le uniche parole che riuscì ad udire. Immediatamente si voltò nella direzione indicata dall'Angelo di Gilrean, e in effetti si rese conto che qualcuno, oppure qualcosa, stava correndo via tra gli alberi.
    La sagoma era scura e sfocata: l'oscurità la avvolgeva, come se l'essere fosse parte di essa. Da quell'individuo esalava un'atmosfera gelida, terribile, che terrorizzò i più profondi meandri dell'animo di Almaril. Tutta la vita della foresta sembrava voler scappare da quell'essere: gli uccelli volarono via gracchiando, gli scoiattoli si rifugiarono nelle loro tane nei tronchi, gli stessi alberi sembravano (ma forse era solo suggestione dell'Aquila) ritrarsi al contatto della creatura, ritirando i rami e piegandosi dalla parte opposta.
    Si trattava di un essere malvagio, l'Aquila lo percepiva. Qualcosa da cui sarebbe voluto scappare...
    Dalle mani del Lupo si sprigionò una luce candida e ghiacciata. Un incantesimo eccezionalmente potente, forse uno Spirito di Ghiaccio, che venne sparato nel buio tra i tronchi, illuminando le nervature di legno per un istante, come se un lampo fosse apparso all'improvviso.
    Almaril, sentendosi incredibilmente inferiore ai suoi compagni, ben più potenti, sguainò la sua spada a due mani d'acciaio semplice, liscia e affilata, con cui aveva ucciso i banditi distruttori del suo pesco... Il nemico che aveva di fronte ora era ben più forte di quei briganti, perfino di quel mago che aveva evocato, attraverso la magia nera, l'anima del drago per incendiare il suo albero.
    Almaril stavolta non si sarebbe nascosto. Era più debole dei suoi compagni, era un guerriero appena iniziato, ma non si sarebbe nascosto. Avrebbe combattuto.

    8-1



    Almaril Ethradar
    PV: 100 (lo so, sono una schiappa... siate buoni con me, è la prima quest)
    Abilità: //
    Armi: Spada (-500); Pugnale (-30)
     
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  10. Hellionor
     
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    PV: 60 > 20
    Abilità:
    Muro di Nebbia (+200)
    Telepatia (+600)

    « Demone »

    pdGyN

    2uynfrp
    Per un attimo era stato sicuro di riuscire a fuggire senza essere visto, ma evidentemente aveva sottovaluto il sesto senso degli Angeli: quella ragazzina era riuscita a individuarlo e aveva messo in allarme gli altri due, costringendo il Demone Cigno a interrompere la sua fuga.
    Si voltò appena in tempo per vedere il ragazzo con i capelli bianchi creare una copia di se stesso, uno Spirito di Ghiaccio, e scagliarglielo contro.
    Il Demone reagì istintivamente sollevando attorno a sé un Muro di Nebbia (+200), che non sarebbe bastato a contrastare la potenza dell'attacco nemico ma fu sufficiente a impedirgli di raggiungere il bersaglio designato. Lo Spirito di Ghiaccio, deviato dall'improvvisa nebbia, andò a infrangersi contro un albero a pochi metri dal Demone, che venne colpito ad una gamba da alcuni gelidi frammenti (-40) e cadde a terra.
    Tuttavia il suo primo pensiero, prima ancora di rialzarsi e darsi alla fuga di fronte ad avversari evidentemente più forti di lui, fu quello di portare a compimento il suo dovere di sentinella: gli era stato insegnato a temere la punizione per una missione fallita più della morte stessa.
    “Tre intrusi hanno varcato il perimetro!” pensò, sfruttando la Telepatia per comunicare direttamente con la mente del suo superiore. “Sono due Dàimones accompagnati da un Angelo...e sono diretti alle scogliere! Che cosa devo fare?!”
    La risposta che gli arrivò fu coincisa e imperiosa.
    “Portali da noi”
    Poi nella mente del Demone tornò il silenzio. Allora si alzò e, resosi conto di non riuscire a muoversi per via del dolore alla gamba, tornò ad assumere sembianze animali; sotto forma di cigno si alzò in volo e si allontanò velocemente, diretto alle scogliere, sapendo che i tre avversari l'avrebbero inseguito.

     
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  11. Zeframh
     
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    Gilrean Berìn
    PV: 1105
    Abilità: Spirito di Ghiaccio (-900)
    Armi: Coltello (lama ed elsa in ebano) [-10]
    Coltello (lama ed elsa in bronzo) [-20]
    Coltello (lama ed elsa in ferro) [-30]
    Coltello (lama in ferro, elsa in cristallo) [-40]
    Coltello (lama in ferro, elsa in argento) [-50]


    Leah, Angelo del Tempo Futuro
    Pv: 1000
    Abilità: Temporis Suavitas (Incanto del Tempo)
    Armi: //

    «Leah, L'angelo del tempo Futuro»

    divisori7

    leah
    *Cavolo* pensò l'Angelo vedendo che l'intruso era sopravvissuto. *Devo fare qualcosa... non può sfuggirmi* pensò ancora portando le mani verso l'alto.
    Lei era Devota all'Arcangelo Gabriele, e quindi aveva la possibilità di Incantare il tempo. Gilrean, l'aquila e il cigno avrebbero visto soltanto che Leah si fosse volatizzata, invece Leah bloccò il tempo. Il nemico si fermò proprio prima di trasformarsi in cigno. Senza fretta attraversò gli alberi per arrivare dove si trovava l'intruso. Si parò davanti per poter torgliergli una possibile via di fuga. "Non fai tanto il sapientino, eh?" disse facendo ripartire il tempo. L'avversario sicuramente sarebbe stato preso alla sprovvista. Sfruttò la situazione per colpire con un pugno assestato il Cigno al centro dello stomaco così da finirlo definitivamente. Se fosse riuscita a colpirlo, si sarebbe girata verso il Lupo. "Se ne stava andando da quella parte" disse indicando le scogliere. "E' meglio se ci muoviamo" disse poi.

    divisori7



    Edited by Zeframh - 28/6/2013, 16:10
     
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  12. Irarn
     
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    «Almaril Ethradar»

    8-1

    Almaril era stupito dall'incredibile abilità dell'angelo amico di Gilrean. Per un secondo, la ragazza era svanita nel nulla, per poi riapparire davanti al demone-cigno. Solo in seguito Almaril comprese che si trattava di un potente incanto: Leah era riuscita a fermare il tempo! Non aveva mai visto una cosa simile.
    Per qualche istante rimase immobile, stupefatto da ciò che era appena successo. Poi si decise ad attaccare a sua volta. Sguainò la spada, la impugnò nella mano destra e corse verso il punto in cui il demone-cigno si era fermato. Leah l'aveva bloccato poco prima che spiccasse il volo, ma Almaril non aveva visto se era riuscita a portare a segno il suo colpo.
    Giunto alle spalle del nemico, balzò su un masso che sporgeva dal suolo e si preparò ad attaccare. Piegò le gambe, le distese, saltò più in alto che poté e impugnò la spada a due mani, rivolgendo la lama perpendicolarmente al suolo: se l'attacco fosse andato a segno, avrebbe sicuramente inflitto gravi danni al nemico, dato che l'acciaio sarebbe penetrato dritto nella sua schiena.

    8-1

     
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  13. Hellionor
     
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    PV: 60 > 20 > 0
    Abilità:
    Muro di Nebbia (+200)
    Telepatia (+600)

    « Demone »

    pdGyN

    2uynfrp
    Era successo tutto troppo rapidamente perché potesse fare qualcosa per evitarlo.
    Un attimo prima stava scappando, e i suoi nemici erano rimasti diversi metri indietro a lui; un attimo dopo la ragazza angelo gli era di fronte e lo stava colpendo con un pugno nello stomaco (-10).
    Rantolando, il cigno riassunse sembianze umane e cadde a terra, esausto. Fece un ultimo tentativo di alzarsi, che venne immediatamente smorzato da una lama che gli calò sulla schiena e lo trafisse in profondità, frantumando ogni speranza di sopravvivere che gli era rimasta.
    Tuttavia, prima di abbandonarsi alle tenebre, riuscì a inviare un messaggio telepatico ai suoi due superiori. Un messaggio che, lo sapeva, avrebbe convinto almeno uno di loro a eliminare di persona quei tre avversari.
    “L'Angelo...controlla il tempo...”
    Poi si accasciò a terra, morto.



    Angelo del Tempo Perduto
    PV: 500
    Abilità:
    Sfera di energia oscura (+100)
    Muro Nero (+100)
    Catena oscura (+200)

    Drago Nero
    PV: 200
    Abilità:
    Forza (+10)
    Morso insanguinato (+100)
    Incendio (+400)

    « Angelo Caduto »

    EC7mD

    11k8fpt
    Nella caverna regnava il silenzio più assoluto, se si escludeva il ritmico ticchettio che proveniva dall'angolo in cui un individuo dai lunghi capelli argentati riposava guardando il soffitto pieno di stalattiti nere come la notte.
    Un'ombra più scura delle altre si mosse tra le tenebre: raggiunse una piccola gabbia in cui due uomini, scossi dall'arrivo del loro carceriere, iniziarono a gemere e a invocare pietà.
    “Zitti” disse l'ombra. “Non rivedrete più la luce del sole, mettetevelo in testa: questo è quello che succede a chi..."
    In quel momento l'individuo con i capelli argentati balzò in piedi.
    “Hai sentito? Ehi, hai sentito?!” esclamò, interrompendo l'ombra e afferrandola per un braccio
    “Sta' zitto. E stammi lontano” sibilò l'ombra, divincolandosi. “Quei tuoi capelli argentati mi disgustato”
    “Oh, andiamo, solo perché ti ricordano tuo padre non mi sembra il caso di arrabbiarsi tanto. Dopotuttto io non sono un Drago Argenteo...” Ridendo di una risata roca, proseguì. “Hai sentito cosa ha detto il cigno? L'Angelo che sta venendo qui controlla il tempo! Proprio come me!”
    “Tu non controlli il tempo” replicò l'ombra. “Hai smesso di esercitare un qualsiasi controllo sul tempo nel momento in cui sei Caduto: adesso non riesci nemmeno più a controllare quel tuo dannato orologio” concluse, acido, indicando con un cenno del capo l'orologio da taschino il cui ormai insopportabile ticchettio risuonava in quella caverna da giorni.
    L'Angelo del Tempo Perduto -così era stato soprannominato in seguito alla sua Caduta- nascose risentito il suo prezioso orologio nella lunga veste nera che indossava.
    “Andiamo” disse. “Voglio conoscere questo Angelo del Tempo”
    E così, invece di mandare avanti le loro pedine, i due signori delle tenebre che da qualche tempo occupavano le scogliere di Meridies uscirono allo scoperto.
    Fuori albeggiava: non appena il primo raggio di sole sfiorò la pelle diafana dell'Angelo del Tempo Perduto, una tremenda escoriazione -ricordo dell'Angelo del Fuoco con cui si scontrò e il cui omicidio provocò la sua Caduta- risaltò su tutta la parte destra del suo corpo. Con un gesto nascose la ferita di battaglia sotto una cascata di capelli argentati.
    Alle sua spalle, sotto la luce del sole nascente, l'ombra assunse dei tratti definiti: era un uomo di alta statura, dalle pelle abbronzata e dai capelli neri tagliati in modo irregolare. I suoi occhi, rossi come il sangue, non lasciavano trapelare alcuna emozione.
    Senza un attimo di esitazione, l'Angelo Caduto e il Demone (un tempo Drago Nero) si misero in marcia: pochi minuti dopo avevano raggiunto il limitare del boschetto che circondava le scogliere e là si inoltrarono, guidati dall'imbattibile istinto dell'Angelo del Tempo Perduto, la cui ossessione nella ricerca e nello sterminio di quelli che una volta erano i suoi simili non conosceva eguali.
    Infine trovarono i loro bersagli: corrispondevano perfettamente alla breve descrizione del Demone-cigno, che ora giaceva morto ai piedi del giovane dai capelli dorati.
    “Eccoli” mormorò l'Angelo Caduto, fremendo di fronte a quello che si prospettava essere uno scontro interessante. “Io prendo la ragazzina angelo: tu occupati degli altri due”
    E senza aspettare risposta, l'Angelo del Tempo Perduto si scagliò contro Leah e la colpì alla schiena con una sfera di energia oscura. (-100)
    I due ragazzi fecero per intervenire in soccorso della compagna, ma il Drago Nero si parò davanti a loro.
    “Non ho nulla contro di voi...” disse. “...ma dovete morire”
    E, spalancata la bocca munita di denti aguzzi, sputò una grande fiammata contro i due avversari, deciso a farla finita immediatamente. Tuttavia, mentre il giovane dai capelli bianchi venne travolto dalle fiamme (-400), l'altro riuscì a scansarsi, rimanendo solo leggermente ferito al braccio sinistro (-20). Allora, conscio che non sarebbe più riuscito a creare una fiamma di tale intensità, il Drago Nero si preparò al corpo a corpo: scattando in direzione del ragazzo dai capelli dorati, cercò di colpirlo con un pugno allo stomaco.
    E così la battaglia era iniziata.



    Edited by Hellionor - 28/6/2013, 21:36
     
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  14. Zeframh
     
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    Gilrean Berìn
    PV: 1105 - 400 = 1705
    Abilità: Spirito di Ghiaccio (-900)
    Armi: Coltello (lama ed elsa in ebano) [-10]
    Coltello (lama ed elsa in bronzo) [-20]
    Coltello (lama ed elsa in ferro) [-30]
    Coltello (lama in ferro, elsa in cristallo) [-40]



    Leah, Angelo del Tempo Futuro
    Pv: 1000 - 100 = 900
    Abilità: Temporis Suavitas (Incanto del Tempo)
    Armi: Coltello (lama in ferro, elsa in argento) [-50]

    «Leah, L'angelo del tempo Futuro»

    divisori7

    leah
    Il Cigno cadde a terra stremato con la spada di Almaril conficcata nella schiena. "Bella mossa" disse Leah rivolta all'aquila.
    "Gilrean, sbrigati, passami un pugnale... non posso continuare a colpire con i pugni" disse sorridendo e vedendosi passare il coltello con l'elsa d'argento. "Grazie mille, Gil" aggiunse poi facendogli l'occhiolino.
    All'improvviso una delle sue visione prese il sopravvento.

    Due nemici si avvicinavano. Sembravano forti. Uno era un Angelo, forse Caduto

    Tutto ritornò normale e si accorse di essere cascata per terra. Gilrean la reggeva e gli toglieva i capelli dalla faccia con fare affettuoso.
    Di colpo gli ritornò alla memoria la visione, ma non fece in tempo di avvisare i due compagni: l'angelo caduto subito si scagliò verso Leah e la colpì con una sorta di Sfera di Energia Nera. cadde a terra rovinosamente.
    Si rialzò dopo poco con la testa che gli scoppiava. Davanti a lei c'era un Angelo che conosceva bene per la reputazione cattiva. "Ah ma questo è uno scherzo!" disse ridendo fragorosamente. "L'Angelo del tempo Perduto cerca di fronteggiarsi con quello del tempo Futuro? Sei un'angelo caduto... non arriverai mai alla mia potenza" disse ancora sorridendo.
    All'improvviso la sua espressione divenne seria. "Non avresti dovuto" disse in tono piatto.
    Alzò le mani verso l'angelo caduto che forse colto di sorpresa sarebbe rimasto paralizzato dalla testa fino ai piedi. "Sono molto più potente, e so comandare il tempo, mio caro" disse avvicinandosi. Tirò fuori il coltello che aveva preso da Gilrean. "Sai ho la fama di essere buona, ma con gli Angeli Caduti è tutt'altra storia" disse cercando di incidere con il coltello vicino alla gloa così da farlo lentamente morire dissanguato.
    Se tutto questo fosse successo, si sarebbe girata in attesa della vittoria del suo protetto.

    divisori7




    « Gilrean Berìn »

    img

    gb
    Appena passò il coltello a leah questa cadde a terra per una sua premonizione. Si avvicinò velocemente a lei e le tolse i capelli dalla faccia: era sveglia.
    Ma tutto all'istante mutò e Leah fu colpita alla schiena da qualcuno di misterioso, un nemico.
    Ce n'erano due, in realtà di nemici, e quello che sembrava un Drago ormai ridotto a demone, colpì di sorpresa il lupo e l'aquila. Il Lupo ricevette in pieno la fiammata e si buttò subito a terra por spegnere le fiamme che lo ricoprivano.
    Ormai i suoi vestiti erano maciullati e inceneriti, ma l'orgoglio era intatto. *Dimostrerò che un Lupo può sconfiggere un Drago* pensò rialzandosi da terra. Si guardò intorno e vide l'Aquila stesa a terra. Almaril non era stato preso in pieno dalla fiamma e questo lo aveva salvato.
    "Che ci fa un Demone nelle scogliere?" domandò Gilrean rivolto al Drago. " Bé ci rimarrà ancora per poco perchè: mai colpire un Lupo" disse rabbioso. Il suo corpo mutò e controvoglia si trasformò nel Lupo bianco tanto odiato. Sarebbe stato più veloce a schivare le fiammate e più potente con gli attacchi. Con un balzò cercò di artigliare l'Uomo-Demone e sperò che l'Aquila lo avrebbe colpito di sorpresa.

    img



    Edited by Zeframh - 29/6/2013, 10:18
     
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  15. Irarn
     
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    Almaril Ethradar
    PV: 100 (-20) > 80
    Abilità: //
    Armi: Spada (-500); Pugnale (-30)

    «Almaril Ethradar»

    8-1

    Almaril, con un colpo secco del gomito, estrasse la lama dalla schiena del demone-corvo, ormai morto a terra in una pozza scarlatta. Accanto a lui, Gilrean passò uno dei suoi pugnali al suo angelo. All'improvviso, però, Leah cadde a terra: sembrava in preda di convulsioni. Stava forse avendo una visione? Poco dopo la ragazza-angelo si alzò, sorretta dal suo protetto che le scostava i capelli dalla fronte affettuosamente.
    Almaril riuscì a voltarsi appena in tempo: c'erano due visitatori, con loro. Per qualche istante li osservò: uno aveva i capelli argentei e una orrenda escoriazione sulla parte destra del corpo; l'altro, invece, era alto, scuro di carnagione e dai capelli scompigliati. Tutto avvenne così rapidamente che l'Aquila non riuscì a muoversi con la sua solita agilità.
    Dopo aver pronunciato qualche parola (una minaccia, forse) il ragazzo scuro, che sembrava essere un Drago Nero ridotto a demone, vomitò su di loro una fiammata devastante, così intensa che alcuni dei lunghi capelli dorati di Almaril si polverizzarono nell'aria bollente. Per fortuna l'Aquila riuscì a schivare: si tuffò verso destra, allungando le braccia per atterare con una capriola. Non venne investito in pieno dal fuoco, ma il suo braccio sinistro venne colpito di striscio, incenerendogli la manica del farsetto e causando una dolorosa ustione alla sua pelle.
    Toccato il suolo, si rialzò agilmente raccogliendo la spada, volata a qualche metro di distanza durante la caduta. Voltandosi verso i suoi compagni, vide che non erano stati rapidi quanto lui: si erano voltati troppo tardi, quando la fiammata già era vicina ai loro corpi, e ora si stavano rialzando a fatica, i vestiti anneriti e strappati dal fuoco.
    Una volta ripresasi, Leah si avvicinò all'uomo dai capelli argentei, rivolgendogli la parola. Almaril non capì bene cosa si stessero dicendo, perché rivolse presto la sua attenzione verso il demone-drago, ma riuscì ad afferrare che quell'inquietante figura dal volto sfigurato era un Angelo Caduto, una delle più malvagie creature del mondo. Con la coda dell'occhio vide la ragazza-angelo allungare un braccio per cercare di colpire con il pugnale la gola del nemico.
    Voltatosi verso il demone-drago, si accorse che questo si era avvicinato a lui molto velocemente, intenzionato a colpirlo al ventre con un poderoso pugno. All'ultimo istante Almaril si tuffò di lato, facendo una capriola al suolo e riuscendo così ad evitare il colpo, molto forte ma altrettanto lento. Prima che il nemico potesse voltarsi, l'Aquila, sempre inginocchiata a terra, impugnò la spada a due mani e direzionò la lama all'altezza delle ginocchia del demone. L'acciaio disegnò una mezzaluna nell'aria, sibilando e dirigendosi verso le gambe del nemico. Se Almaril fosse riuscito a colpirlo, avrebbe certamente inflitto pesanti danni, rompendo o addirittura amputando il ginocchio del Drago.
    Gilrean, nel frattempo, si era trasformato in un imponente Lupo dalla pelliccia candida. L'amico, ora diventato una feroce belva dai lunghi artigli affilati, balzò in aria con una rapidità sorprendente, cercando di ferire il demone.

    8-1



    Edited by Irarn - 29/6/2013, 16:34
     
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